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In Italia la prevenzione degli incendi si inserisce nel più ampio scenario della sicurezza sul lavoro. Questa è regolata a sua volta da un corpus di leggi confluito da qualche anno a questa parte nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (anche noto come d.lgs. 81/2008). La prevenzione degli incendi diventa tale nel momento in cui si attuano contromisure e accorgimenti volti a scongiurare la probabilità di propagazione delle fiamme e prima ancora lo sviluppo delle stesse, limitando al minimo i danni qualora i sistemi di allarme e rilevamento del fumo fallissero. Il lavoro di prevenzione degli incendi coinvolge persone in carne e ossa, dispositivi tecnologici e documenti di valutazione e classificazione del rischio di incendio. Vediamo una a una queste voci nel dettaglio.
Per legge il datore di lavoro o il responsabile incaricato deve nominare uno o più addetti alla lotta antincendio. La nomina deve tenere conto delle reali capacità e conoscenze del lavoratore dell'azienda, assicurando l'effettivo beneficio nei compiti di supervisione e monitoraggio del rischio. Per essere nominati Addetti alla Lotta Antincendio è necessario seguire un corso di formazione e ottenere la relativa qualifica. Oltre alle nozioni base è prevista una prova pratica finale in cui sperimentare le competenze acquisite. In seguito bisognerà rispettare le scadenze di legge e rimanere aggiornati tramite appositi corsi.
In caso di incendio effettivo o avvisaglie di fumo, i dipendenti e le persone interne all'ambiente di lavoro possono contare su dispositivi automatici sia analogici che digitali in grado di segnalare il rischio e attivare le opportune azioni. In questa categoria vasta e articolata rientrano ad esempio gli allarmi antincendio, i sensori di fumo intelligenti collegati a ugelli che spruzzano acqua, e ancora i sistemi di protezione individuali. Fanno ovviamente parte dei dispositivi anche gli strumenti per la gestione delle emergenze come gli estintori portatili o gli idranti.
In base al numero di persone presenti, alle attività di ufficio, ai materiali combustibili e ad altri fattori, ogni luogo di lavoro risulta più o meno a rischio di incendio. La valutazione, condotta da specialisti abilitati, permette di inquadrare la situazione secondo una classificazione oggettiva e condivisa. Tale classificazione suddivide le realtà lavorative soggetto all'obbligo di valutazione in:
Il documento di valutazione del rischio di incendi deve essere conservato in copia cartacea, pronto per l'esibizione e il controllo in caso di ispezione da parte delle squadre di prevenzione incendi e delle autorità competenti in materia.
Gli incendi minacciano anche la redditività dell'impresa, costituendo ben il 27% degli eventi catastrofici che si verificano nella stessa: alcune di loro sono addirittura costrette a chiudere nei mesi successivi all'evento! Il rischio maggiore durante un incendio è l'asfissia causata dal fumo degli incendi. Le norme antincendio sul posto di lavoro in Italia impongono l'evacuazione delle persone e l'estrazione dei fumi dall'edificio, una volta che l'allarme antincendio è stato attivato.
Una volta elaborato il Documento di Valutazione dei Rischi è necessario passare all'azione e rendere effettive le indicazioni riportate. La riduzione del rischio si articola in questa prospettiva su più fronti, la prevenzione vera e propria ma anche la protezione e i servizi di emergenza. Vediamo nel dettaglio ciascuna di queste voci.
La prevenzione degli incendi
La strategia migliore per evitare incendi sul nascere è la prevenzione. A dirlo sono gli stessi vigili del fuoco impegnati ogni giorno nella lotta agli incendi in ambito civile, commerciale e industriale. Una corretta prevenzione inizia dall'installazione di sistemi di allarme antincendio efficaci e moderni. Tra le buone pratiche, oltre che tra gli obblighi di legge, c'è poi la formazione del personale (non solo dell'addetto alla lotta antincendio) attraverso appositi corsi dal vivo oppure online. Capire quali rischi si corre nella gestione delle proprie mansioni è di fondamentale importanza per sapere cosa fare e cosa non fare in situazioni di emergenza. Prevenzione significa infine avere cura delle attrezzature, degli impianti, del materiale stoccato e di tutto ciò che può innescare in modo accidentale un incendio.
La protezione contro gli incendi
Se la prevenzione non dovesse bastare, è indispensabile fare affidamento su adeguate protezioni automatiche, semiautomatiche o manuali. Anche qui lo sviluppo del mercato dei dispositivi di protezione ha generato un panorama di prodotti e sistemi quantomai ampio e articolato: impianti di aspirazione dei fumi, porte tagliafuoco, estintori… compito e responsabilità dell'azienda è mantenere in perfetto stato questi dispositivi di protezione, onde evitare che al momento del bisogno risultino inutilizzabili o inattivi.
I servizi di emergenza
Le conseguenze di un incendio possono essere drammatiche, sia in termini economici sia sotto il profilo dei danni alle persone. Gli incendi più gravi determinano stop forzati della produzione, con conseguenze tali da compromettere la riapertura stessa dell'azienda anche nel lungo periodo. Ecco perché come estrema ratio è importante garantire contatti rapidi con i servizi di emergenza, tipicamente vigili del fuoco ma non solo. Il personale dell'azienda deve essere addestrato a gestire chiamate mirate senza andare nel panico e senza perdere il controllo. Il parcheggio deve prevedere spazio sufficiente per le manovre dei mezzi. E così per ogni altro aspetto che andrà a influenzare la velocità d'azione dei vigili del fuoco e dei servizi di emergenza (pronto soccorso, carabinieri, ecc). La prevenzione degli incendi, in definitiva, è un vero e proprio lavoro da portare avanti con attenzione e lucidità, senza mai abbassare la guardia. La posta in gioco è altissima, arrivando a condizionare in profondità il destino dell'impresa.