Qual è la qualità dell'aria all’interno di scuole e asili?

La qualità dell'aria interna è una questione importante: ne va della nostra salute. Eppure, anche in Italia, siamo esposti quotidianamente all'inquinamento indoor: a casa, al lavoro, nei luoghi pubblici e altrove. Al fine di imporre una buona qualità dell'aria all'interno delle scuole e degli asili, il governo ha recentemente messo in atto regolamenti specifici.

L'inquinamento indoor nelle scuole elementari e negli asili, un vero problema di salute in Italia

L’inquinamento dell'aria interna riguarda soprattutto le persone più sensibili della società. Può portare asma, allergie, mal di testa, vertigini, irritazioni e altri problemi, soprattutto respiratori. Tra le popolazioni più vulnerabili ci sono anche i bambini.
Ecco perché la qualità dell'aria nelle scuole elementari, materne e negli asili è soggetta a un controllo speciale e rafforzato per legge. I controlli effettuati non bastano: è necessario applicare delle regole affinché i bambini non vengano esposti a livelli eccessivi di inquinamento. La salute dei bambini è più fragile e sono di conseguenza più sensibili alla cattiva qualità dell'aria ambiente.

Va detto anche che negli edifici scolastici le fonti di emissioni inquinanti sono molteplici. Partendo dai materiali da costruzione, per esempio, passando per i mobili, i prodotti per le pulizie, gli impianti di riscaldamento e le cucine, i materiali utilizzati per le attività come la vernice o la colla, il materiale scolastico… insomma, le fonti di inquinamento interno sono molto numerose e altrettanto varie all'interno degli asili e delle scuole.
Se da una parte è essenziale ridurre l'inquinamento dell'aria interna nelle aule di scuole e asili, è stato anche dimostrato che una buona qualità dell'aria ambiente (soprattutto quando dipende da un'eccellente ventilazione) presenta molti benefici.

Ad esempio, la qualità dell’apprendimento aumenta, si avverte meno fatica, c’è meno assenteismo, uno stato di salute globalmente migliore degli alunni… e degli insegnanti!

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Verso un sistema di regolamentazione per il monitoraggio della qualità dell'aria negli istituti scolastici

Per quanto riguarda la limitazione dell'inquinamento interno negli stabilimenti dove sono presenti dei bambini (parliamo quindi di un pubblico sensibile), in Francia esiste già una legge. La legge porta sull'impegno nazionale per l'ambiente ed ha reso obbligatorio il monitoraggio della qualità dell'aria all’interno di scuole e asili.

In particolare, si tratta degli articoli L. 221-8 e R. 221-30 e quelli seguenti del Codice dell'ambiente e che stabiliscono le regole esatte da applicare in termini di qualità dell'aria e di inquinamento indoor. La legge non riguarda solo scuole elementari e materne, ma anche i centri ricreativi e le scuole medie e superiori.

Questo regolamento esiste perché sono state effettuate analisi e misurazioni che hanno dimostrato che la concentrazione di inquinanti nell'aria è più alta nelle scuole che altrove. Ciò è dovuto principalmente alle fonti di inquinamento menzionate sopra, ma anche alla densità di occupazione dei locali, nonché, talvolta, al rinnovo inadeguato dell'aria.

Sempre in Francia, il decreto n. 2015-1000 del 17 agosto 2015 aveva fissato come termine per l'adeguamento ai nuovi protocolli al 1° gennaio 2018 per tutti gli istituti scolastici. Non c’è stata quindi altra scelta che adattarsi, monitorare la qualità dell'aria e lottare contro l’inquinamento.
Il governo si è quindi impegnato, attraverso le leggi sopra menzionate, a ridurre l'esposizione alle principali fonti di inquinamento dell'aria interna nei luoghi aperti al pubblico, specialmente quelli la cui salute è più sensibile: i bambini. È auspicabile che tali misure a livello nazionale vengano adoperate anche in Italia vista l’importanza della questione. Qual è la qualità dell'aria interna nelle scuole e negli asili?

Tutto dipende dalla posizione. La situazione varia molto da istituto a istituto. Ciò che è certo è che ci sono ancora troppi inquinanti negli edifici pubblici e che la qualità dell'aria deve ancora essere migliorata. Dopo tutto è in gioco la salute dei bambini.

Quali inquinanti andrebbero eliminati per migliorare la qualità dell'aria nelle scuole?

I peggiori nemici dell'aria pulita e sana nelle scuole e negli asili sono spesso gli stessi che si trovano nelle nostre case: i composti organici volatili o anche conosciuti sotto l'acronimo di COV. Forse hai già sentito parlare di formaldeide o benzene in questo contesto: si tratta delle principali sostanze da eliminare.

I loro effetti sulla salute sono notoriamente pericolosi, eppure sono ancora molto presenti nell'aria interna che respiriamo negli ambienti chiusi, contribuendo in modo significativo all'inquinamento indoor in luoghi sia pubblici che privati.
La prima, la formaldeide, è una sostanza riconosciuta come irritante e cancerogena. Tuttavia, si trova ancora in molte colle, vernici, leganti e resine. Per questo composto organico volatile, la formaldeide, molto pericolosa ma molto diffusa, è stato fissato un valore guida: esposizione a lungo termine a per un massimo di 30 µg/m³ fino al 2023, che passerà in seguito a 10 µg/m³.

Il benzene è un altro COV, anch’esso cancerogeno con effetti nocivi a livello ematologico. Viene emesso dalla combustione: sigarette, camini, gas di scarico, ecc. Il valore guida per questo inquinante è di 2 µg/m³ dal 1° gennaio 2016.

Anche se questi "valori guida" attribuiti a ciascun COV sono stati determinati sulla base di pareri di esperti dell'ANSES, l'Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, ambientale e della salute sul lavoro, e dell'HCSP, il Consiglio superiore della sanità pubblica francese, si raccomanda comunque di evitare del tutto l'esposizione a queste sostanze, ad ogni costo. Questo aiuterà a migliorare la qualità dell'aria interna e la salute degli abitanti.

Le scuole dell’infazia, così come tutti gli istituti scolastici e altri luoghi che ricevono un pubblico sensibile mettono talvolta in atto protocolli a livello privato per rendere l'aria più respirabile, ma questa strada è ancora lunga e nonostante gli sforzi degli enti privati per limitare l'inquinamento indoor. Le istituzioni hanno davanti ancora molto lavoro per garantire una salute migliore e un futuro più sereno ai nostri figli.