Quali sono le statistiche sugli incendi in Italia?

325.941. È questo il numero di interventi effettuati in Italia dai Vigili del fuoco nel corso del 2017, ultimo anno per cui sono disponibili statistiche ufficiali. Una cifra spaventosa, in linea, purtroppo, con quanto si verifica in paesi europei di pari dimensioni, ad esempio la Francia (300.000 interventi l'anno in media). Come gestire questa emergenza continua? E quali misure di sicurezza vanno intraprese per contenere il numero di incendi in Italia? Per rispondere proviamo a capire innanzitutto qual è la situazione degli incendi in Italia e cosa dicono le statistiche relative a questo pericolo, tanto diffuso quanto subdolo e devastante.

I dati più salienti sul fenomeno degli incendi in Italia

Come abbiamo anticipato nell'introduzione, le statistiche degli incendi in Italia risalgono al 2017, anno in cui si sono verificati 325.941 interventi da parte del corpo nazionale dei vigili. Questo dato è solo la punta dell'iceberg e non è certo sufficiente per fare luce sulla questione del rischio incendi in generale. Altri dati da tenere presente includono:

  • 32,6%: percentuale di uscite dei pompieri per incendi boschivi, incendi domestici e incendi in autorimesse private
  • 11,2%: percentuale di incendi all'interno delle abitazioni
  • 4%: percentuale di roghi di natura dolosa (gli incendi dolosi in Italia sono considerati tali solo se la loro origine è riconosciuta, denunciata alla autorità e confermata in sede giudiziaria)
  • 62,1%: percentuale di incendi per i quali non è stata riconosciuta una causa (a riprova della complessità di una corretta analisi in uno scenario spesso e volentieri distruttivo)
  • 32,5%: percentuale di incendi generati da sterpaglie

Come si può constatare, gli incendi sono per la stragrande maggioranza dei casi frutto di incidenti, guasti e malfunzionamenti. Una conclusione implicita nella bassa percentuale di incendi dolosi (4%) e nell'alta percentuale di incendi senza cause certe (62,1%).

La prevenzione obbligatoria per contrastare il rischio incendi

La normativa in materia di prevenzione incendi in Italia, quantomeno in ambito lavorativo, si basa sui contenuti del Testo Unico sulla Sicurezza, anche noto come D.lgs 81/08. Questo corpus di leggi ha segnato un punto di svolta nella storia della prevenzione, perché ha permesso di uniformare e ottimizzare le strategie utili a contrastare il rischio di incendi e scongiurare eventuali morti e ferimenti all'interno di capannoni, magazzini, uffici, spazi commerciali, fiere e non solo. I presupposti della prevenzione obbligatoria in Italia si fondano su tre aspetti in stretta relazione fra loro. Vediamoli nel dettaglio.

1) Valutazione del rischio

Il primo passo da compiere, per un imprenditore o amministratore di un business con almeno un dipendente, è portare a termine la cosiddetta valutazione del rischio. Questa azione non è altro che un'analisi approfondita sui rischi potenziali sotto il profilo degli incendi, delle esplosioni, delle contaminazioni biologiche e così via. La valutazione, assegnata a un professionista specializzato, si concretizza nella redazione di un report, e cioè di un Documento di Valutazione del Rischio (o DVR), all'interno del quale vengono segnalati i rischi e le misure di sicurezza da intraprendere.

2) Progettazione e revisione dell'impianto antincendio

Il DVR deve portare a una successiva progettazione o revisione dell'impianto antincendio dell'edificio. Questo sarà realizzato nel rispetto delle normative previste in materia, tenendo conto della metratura totale dei locali, del numero di persone che fruiscono dello spazio, della dislocazione delle vie di fuga, della presenza di ascensori… vale per le aziende ma vale anche per i cinema, i teatri e altri luoghi pubblici: ogni variabile determina una configurazione o revisione dell'impianto antincendio più o meno complessa, con l'ausilio, se necessario, di tecnologie di sicurezza di ultima generazione.

3) Formazione del personale

L'ultimo punto alla base di una politica antincendio seria prevede la formazione del personale, e in particolare la nomina di uno o più Addetti alla Sicurezza Antincendio (altro obbligo riportato nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro). Il personale che lavora in uno stabilimento deve seguire appositi corsi per conoscere e capire le procedure di evacuazione, la gestione di un'emergenza, l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali, ecc ecc. Senza queste competenze, certificate attraverso un esame apposito, il personale sarebbe in balia di scelte e decisioni arbitrarie, con ovvie ripercussioni in caso di rogo.

Il ruolo dei Vigili del Fuoco, e insieme a loro della Protezione Civile, è in questo senso indispensabile: sono i pompieri e i volontari della protezione civile che si occupano di verificare l'adeguatezza di un impianto antincendio e dei relativi sistemi di allarme e spegnimento delle fiamme. E sono sempre loro che, recandosi sul posto, offrono supporto diretto nella formazione e istruzione del personale. Un contributo prezioso e irrinunciabile, grazie al quale milioni di lavoratori sono tutelati e aggiornati sui rischi di un incendio.

Accorgimenti per una corretta prevenzione degli incendi

Se in ambito lavorativo la legge italiana è senza dubbio all'avanguardia per quanto concerne la prevenzione e la salvaguardia del personale, sul fronte degli incendi boschivi e degli incendi domestici non esiste di fatto alcun obbligo e percorso formativo. Un'abitazione privata indipendente come una villa, tanto per citare un caso comune, può essere costruita senza adempiere a particolari obblighi, e senza avere al proprio interno un impianto antincendio a norma di legge. Per questo è necessario adottare di propria iniziativa accorgimenti e misure di prevenzione volti a ridurre al minimo ogni rischio e pericolo. Nella fattispecie, tra le buone pratiche da tenere presente, ricordiamo:

  • Evitare di gettare mozziconi di sigaretta lungo la strada
  • Evitare di lasciare caminetti, stufe o fuochi accesi
  • Controllare con regolarità gli impianti, gli estintori, le caldaie, ecc
  • Memorizzare il numero di telefono dei vigili del fuoco (115)
  • Mantenere puliti eventuali terreni boschivi di proprietà
  • Coinvolgere un tecnico nella progettazione di un impianto antincendio domestico, o quantomeno di un impianto di allarme e sicurezza in grado di rilevare le prime avvisaglie di fumo o variazione di temperatura.

Questi e altri accorgimenti di buon senso permettono di contenere il rischio di incendi e soprattutto gli effetti che un rogo potrebbe scatenare una volta divampato. Siamo sicuri che i nostri articoli e tutorial potranno schiarirti le idee e aiutarti a scegliere i prodotti migliori per una protezione efficace e continua della tua casa, del tuo negozio o della tua attività.