L'Italia è un paese variegato, in cui convivono città piccole e metropoli di milioni di abitanti, a volte a poca distanza fra loro. Ogni agglomerato urbano è vittima di crimini peculiari, che possono cambiare di molto le classifiche. Per parlare dell'argomento crimine con cognizione di causa, dunque, è opportuno fornire innanzitutto un elenco dei principali reati denunciati nelle 106 province incluse nella lista (la quasi totalità delle province italiane). Tali reati si dividono in 18 tipologie di crimine.
- Omicidi volontari consumati (differente dal tentato omicidio)
- Infanticidi
- Tentati omicidi
- Furti con strappo
- Furti con destrezza
- Furti nelle abitazioni
- Furti in esercizi commerciali
- Furti di autovetture
- Rapine
- Estorsioni
- Usura
- Associazione per delinquere
- Associazione di stampo mafioso
- Riciclaggio e impiego di denaro
- Truffe e frodi informatiche
- Incendi
- Stupefacenti
- Violenze sessuali
Se calcoliamo il numero totale di crimini in rapporto agli abitanti, scopriremo che la città più criminosa è Milano (7.017 denunce ogni 100.000 abitanti), seguita da Rimini (6.430 denunce ogni 100.000 abitanti) e da Firenze (6.252 denunce). Al quarto posto Bologna con 6.233 denunce ogni 100.000 abitanti. Selezionando un reato particolare, la classifica può tuttavia mutare notevolmente. Al primo posto per omicidi volontari portati a termine, ad esempio, troviamo Vibo Valentia (6,2 ogni 100.000 abitanti), mentre per quanto riguarda i furti con strappo (il classico scippo della borsetta) il primato va a Napoli (77,8 ogni 100.000 abitanti). Per i furti in abitazioni il primato è invece di Asti, con una media di 655 denunce ogni 100.000 abitanti. E ancora, le rapine sono più frequenti a Napoli (157,5 denunce ogni 100.000 abitanti), le truffe e frodi informatiche si verificano più spesso a Trieste (577,4 ogni 100.000 abitanti), e così via. Sembra proprio che ogni città sia specializzata in qualche tipo di reato, ma è chiaro che è difficile trarre conclusioni perché tra i fattori in gioco ci sono anche l'omertà dei cittadini nel denunciare determinate tipologie di crimine, l'efficienza dei sistemi di allarme impiegati, la capillarità delle forze di polizia e delle forze dell'ordine in generale sul territorio… Ogni conclusione, dunque, dovrebbe essere sempre contestualizzata alla situazione locale.
Per comprendere meglio lo scenario della criminalità in Italia, possiamo fare un passo avanti ulteriore e dare uno sguardo al trend di reati dal 2012 al 2018. Al netto di quanto viene diffuso attraverso i mass media, come è cambiato in questo lasso di tempo il crimine? Potrebbe sorprendere scoprire che i dati parlano di una diminuzione per tutti e tre i maggiori reati, ovvero omicidi, furti e rapine. Nella fattispecie:
- Gli omicidi sono scesi da 555 nel 2012 a 319 nel 2018
- I furti sono scesi da 1.477.000 circa nel 2012 a 1.189.000 nel 2018
- Le rapine sono scese da 41.281 nel 2012 a 28.390 nel 2018
Passi avanti da non sottovalutare, che lasciano sperare in un futuro, ulteriore miglioramento delle condizioni di sicurezza in Italia, a Nord come al Centro, nel Sud come sulle Isole maggiori.
I dati esposti finora, presi in prestito – lo ricordiamo – dalle statistiche del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, Ministero dell'interno, rappresentano solo uno dei tanti punti di osservazione. Una seconda importante e autorevole fonte, vale a dire l'ISTAT, sembra confermare alcuni trend e smentirne altri. Qui il periodo considerato va dal 2008 al 2017, e i risultati sono solo in parte sovrapponibili a quelli del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Secondo l'Istituto Nazionale di Statistica, infatti, gli omicidi volontari sono diminuiti dello 0,2 %, mentre i furti, al contrario di quanto riporta il Dipartimento, sono aumentati di ben il 63 %. Anche le rapine sembrano aumentate, seppure di poco (2,9 %). A essere concorde è in ogni caso il trend globale, che nel complesso vede una riduzione dei crimini del 22,7 %.
Trarre un bilancio non è facile, perché il mondo contemporaneo cambia alla velocità della luce, e la sola evoluzione delle tecnologie informatiche, giusto per citare un ambito tra i più significativi, rende obsolete alcune forme di crimine portandone alla luce altre prima sconosciute. Non è detto quindi che un domani emergano reati fino ad oggi mai nemmeno esistiti. Il cittadino e in particolare il proprietario di un immobile è tenuto a seguire i trend e adottare le giuste contromisure: abbassare la guardia potrebbe esporre a pericoli di cui si ignorava la portata, depistati da canali di informazione che spesso pongono l'accento su falsi rischi. Meglio sempre confrontare più fonti e più statistiche, come abbiamo visto dal paragone tra quanto affermato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza e dall'ISTAT. Per il resto, la prevenzione rimane e rimarrà in eterno la prima e più efficace arma di difesa, quantomeno contro alcune tipologie di reato come i furti e le rapine in casa, ma anche gli incendi e i tentati omicidi.